Nel momento in cui Napoleone era diventato l'Imperatore di quasi tutta l'Europa venivano ripristinati i titoli nobiliari e il Pontefice riassumeva un ruolo preminente. Si sarebbe voluto che anche la Massoneria divenisse supporto alle mire imperiali anche se molti Fratelli si opponevano in modo più o meno palese. In questo contesto politico, anche a Perugia si era creata una divergenza fra il vecchio gruppo massonico de "I Forti" di impostazione repubblicana e coloro che più orientatati verso Napoleone. La loggia operò per lungo tempo conservando la sua impostazione repubblicana con alti e bassi, ma sempre con al suo interno figure di spicco e di rilievo della vita cittadina quali Francesco Guardabassi, Ariodante Fabretti, Giovanni Pennacchi, Enrico Dal Pozzo, divenendo protagonista della vita cittadina. Nel 1841, in occasione della visita a Perugia di Gregorio XVI, si fece portavoce tramite i suoi iscritti di non fare essere presenti al passaggio del Papa alcun cittadino, tanto che presenziarono solo i chierici e i nobili di parte ponteficia. Commemorò anche Domenico Lupattelli, massone, morto con i Fratelli Bandiera. All'indomani del 1861 si era ricreata in città una qualche conflittualità tra i fratelli democratici della Fermezza e quelli liberali della Fede e Lavoro, che portarono ad un immobilismo della prima, malgrado la Maestranza di Annibale Vecchi e della partecipazione ai lavori di Giuseppe Bellucci, Tantini, Felice Pautrier. La morte di Annibale Vecchi riportò a Perugia Ariodante Fabretti, all'epoca cattedratico a Torino, per l'elogio funebre e la sua presenza fu decisiva perché le due Logge decidessero di abbattere le proprie colonne e fondare, il 20 agosto 1881, la nuova Loggia Francesco Guardabassi. Per volontà di Reginaldo Ansidei il nominativo di Fermezza comunque non scomparve, in quanto con tale appellativo fu intitolata una Camera Rituale del Rito Scozzese e successivamente la Camera di 18° grado del capitolo di Rosa Croce. Nel settembre del 1983 fu ricostituita la attuale Loggia La Fermezza per la volontà di alcuni Fratelli appartenenti a d altre Logge dell'Oriente Perugino.
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