Nel 1861 Perugia si era appena liberata dall’odiata tutela papalina e cercava di modernizzarsi per avvicinarsi almeno un poco al modo di vivere di altre città italiane che non avevano avuto la disgrazia di essere in tal modo governate. Non era facile crescere dopo un così lungo periodo di oscurantismo. Si iniziò a fare il censimento dei cittadini residenti. Si cominciò a stampare giornali autonomi. Fu parzialmente abbattuta la Rocca Paolina splendida opera del Sangallo: è questo un esempio del come tante cose belle ed utili siano state distrutte solo perché coloro che le avevano costruite erano ideologicamente avversari dei futuri vincitori. Fu rifatto l’acquedotto di Perugia. Vennero aperte botteghe e negozi. Fu iniziato il lavoro per dotare le strade cittadine di illuminazione a gas. La coscrizione e l’istruzione divennero obbligatorie. Iniziarono i lavori per unire con strada ferrata Firenze e Foligno a Perugia. Nel 1861 erano attivi fra i Massoni perugini personaggi del calibro di Reginaldo Ansidei, Tiberio Ansidei, Orazio Antinori, Luigi Bartoli, Sebastiano Bellucci, Tiberio Berardi, Carlo Bruschi, Guglielmo Calderini, Enrico Dal Pozzo, Giuseppe Danzetta, Nicola Danzetta, Ariodante Fabretti, Zefferino Faina, Francesco Guardabassi, Coriolano Monti, Raffaele Omicini, Giovanni Pennacchi, Cesare Ragnotti e Ruggero Torelli, tutti Fratelli che hanno onorato l’Istituzione e la profanità con le loro opere e il loro pensiero. Il primo Sindaco dopo la liberazione fu Nicola Danzetta che, nella primavera del 1861, fu sostituito dal Conte Reginaldo Ansidei che vedremo molto attivo nella Istituzione massonica. Nel 1861 Tiberio Ansidei, parente di Reginaldo, secondo Sindaco dopo la liberazione dalla odiata tutela Papalina, fondò in Perugia una nuova Loggia Massonica che fu chiamata FEDE E LAVORO: tale Loggia, di Rito Italiano, si caratterizzò per avere tra i propri aderenti una prevalenza di Monarchici in contrapposizione alla Loggia La Fermezza (altra Loggia storica di Perugia), che contava una maggioranza Repubblicana, e seguiva il Rito Scozzese. Alle due Officine aderivano tanti Fratelli eccellenti sia per il contributo massonico sia per la attività profana. Inoltre problemi politici locali e Nazionali indussero una certa stanchezza nella Istituzione che era poco concreta e non vedeva la vera realtà delle cose e cioè, come scrisse Vittor Ugo Bistoni, "...le misere condizioni di vita degli abitanti dei borghi popolari, l'analfabetismo, la carenza delle possibilità di lavoro, la mancanza dell'assistenza sanitaria...". Per il perdurare di un tale stato di cose nel 1881 si arrivò all'abbattimento delle Colonne delle due Logge che si fusero in una nuova sola Loggia che prese il nome di Francesco Guardabassi. Nel 1885 entrò nella Guardabassi Domenico Rossi agricoltore di Castello delle Forme che fu Sindaco di Marsciano. Nel 1898 fu iniziato nella stessa Officina Luigi Guaitini, medico veterinario, figlio di Gaetano, nel 1900 vi entrò il professore di anatomia veterinaria Giovanni Battista Caradonna amatissimo dai suoi allievi. La Loggia Guardabassi precisamente cento anni fa e cioè nel 1901, contava fra le sue fila la vera elite della città di Perugia: erano Fratelli nell’officina Giuseppe Bellucci, Ulisse Rocchi, Zopiro Montesperelli, Raffaele Omicini, Francesco Innamorati, Guglielmo Calderoni, Publio Angeloni, (padre di Mario), Leopoldo Tiberi, Cesare Agostini, Carlo Angelini-Paroli, Domenico Rossi, Giovanni Battista Caradonna, Francesco Buitoni, Giuseppe Evangelisti, Giuseppe Sbaraglini, Erasmo De Paoli, Alberto Mori, Coriolano Mazzerioli, Eugenio Aruch, Guglielmo Benucci, Decio Lelmi, Luigi Guaitini, Aldo Stornelli, Guglielmo Miliocchi, Gustavo Benucci, Guglielmo Mazzerioli. Nel triennio 1902-1904 entrarono nella Guardabassi fra gli altri Giustiniano degli Azzi, Verecondo Paletti, Vittorio Ricciarelli e Raffaello Silvestrini che tutti ricordano come Magnifico Rettore della nostra Università, come Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e come Presidente dell’ONAOSI. A lui Perugia ha dedicato il nuovo Ospedale. Nel 1906-07 entrarono tra gli altri Alessandro De Lunghi, Geremia Bolli, Ruggero Rossi, figlio di Domenico, Carlo Fuochini, Preside della Facoltà di Agraria e poi Rettore della nostra Università. Nel biennio successivo insieme ad altri Calimero Rampagni e Nazareno Bondi. Tutti i Fratelli ricordati e quelli non nominati, avevano reso la Loggia Guardabassi piena di uomini di desiderio in cui convivevano personaggi diversi come estrazione sociale, come censo e come cultura. Ma fra tutti c’era un vero afflato di amore e di intenti: tutti tendevano al bene dell’umanità ed in piccolo al bene della nostra amata Perugia. Nel 1909 venne celebrato il cinquantenario del XX Giugno 1859. Giuseppe Bellucci, Ulisse Rocchi e Giovanni Battista Caradonna proprio traendo spunto dal ricordato anniversario, chiesero ed ottennero dl costituire una nuova Officina denominata XX Giugno 1859. Oltre che per ricordare l’evento di cinquanta anni prima, la nuova Officina permetteva alla “madre” Guardabassi di snellirsi in quanto contava, in quell’anno, ben 251 Fratelli. Il Venerabile della Guardabassi era, nel 1909, Vittorio Ascoli, mentre il primo Venerabile della XX Giugno 1859 fu Odoardo Andrei. Negli anni successivi le Officine continuarono un intenso lavoro di proselitismo. Nel 1912 la Guardabassi iniziò, fra gli altri, Aurelio Mingozzi, mentre la XX Giugno 1859, Alfredo Misuri. L’anno successivo entrarono nella Guardabassi, fra gli altri, il prof. Emilio Alfieri della Facoltà di Medicina ed il farmacista Agabito Barboni. La prima guerra mondiale determinò modifiche di schieramenti, allontanamenti e riavvicinamenti fra i Fratelli in quanto alcuni andarono in sonno proprio per le loro tendenze politiche che li spingevano alcuni su posizioni interventiste, altri su posizioni opposte. La Guardabassi e la XX Giugno 1859 continuarono anche nel momento difficile attraversato a fare proselitismo: nella prima entrarono fra gli altri il carissimo Torello Torelli, artigiano barbiere, che chi scrive ricorda bene per avere, come cliente, frequentato la sua bottega, l’avvocato Raffaele Monteneri, il marmista Gustavo Bindocci ed il socialista Renato Tega, nella seconda l’ing, Ennio Mancini ed il commerciante Augusto Alberti. Nel Giugno 1915 nella Guardabassi furono iniziati Peppino, Menotti, Ezio e Sante, figli di Ricciotti Garibaldi e nipoti dell’Eroe dei Due Mondi. Negli anni successivi furono ammessi nella Guardabassi Carlo Righetti, Alfredo Abatini, Bruno Bellucci figlio di Giuseppe, nella XX Giugno 1859 entrarono Giunio Bruto Censi e Nello Burelli. Nel 1919 venne costituita un’altra Loggia il cui nome fu 4 Novembre 1918: in essa si trasferirono alcuni Fratelli delle altre due Officine che apprezzavano le idee dell’allora in fieri Partito Fascista: nell’anno successivo tale Loggia passò all’obbedienza di Piazza del Gesù. Nel 1920-21 la Guardabassi iniziò il prof. Mariano Guardabassi e Guido Cantini, che ebbi la triste sorte di dover assistere quando, ricoverato in Clinica Ortopedica per una frattura dl femore, si spense nel 1968. Nel 1922 venne fondata la Loggia Concordia il cui principale ispiratore fu Mariano Guardabassi. In quello stesso anno, il primo iniziato nella Concordia fu Mario Angeloni. Nel 1924 la Casa Massonica di Perugia fu pressochè distrutta da un gruppo di squadristi provenienti da Arezzo. DaI 1926 al 1944, la Comunione Massonica Umbra non si arricchì di nuovi Fratelli. Nel 1928 la Guardabassi si sciolse (in essa era confluita la XX Giugno 1859) seguita l’anno successivo dalla Concordia. Nel 1943 fu ricostituita la Loggia Guardabassi per merito di Mariano Guardabassi. Maestri Venerabili della R:..L:. Fede e Lavoro dal 1861 al 1881: 1861-1870 Tiberio Ansidei 1871-1874 Reginaldo Ansidei 1875-1876 Ruggero Torelli 1877-1881 Reginaldo Ansidei Nel 1951 la pace era in pericolo a causa della guerra di Corea che era scoppiata l’anno precedente, facendo ripiombare il mondo nel timore di un nuovo conflitto, quando ancora molti stati non si erano risollevati da quello finito solo sei anni prima. Questo anno fu caratterizzato da molti omicidi politici che insanguinarono molti paesi: furono assassinati il primo ministro del Pakistan, il primo ministro dell’Iran, l’ex premier del Libano e il re di Giordania. In questo anno Baldovino I è il nuovo sovrano del Belgio. Sempre nel 1951 scomparvero il celebre, seppur giovanissimo, pianista Dinu Lipatti e i famosi attori Dina Galli e Antonio Gandusio. Morirono ancora il Maresciallo Petain e il Maresciallo Mannerheim, primo presidente della Finlandia. Scomparve anche il premio Nobel per la letteratura Andrè Gide. Nel 1951 fu varata la legge Vanoni che obbliga i cittadini a presentare la denuncia dei redditi. In Libia salì al trono Idris I. Fu il 1951 un anno pieno di lutti e di violenze. Nello stesso anno, per tanti terribile per quanto era accaduto nel mondo, a Perugia successe qualcosa di veramente bello, sia per coloro che ne furono attori diretti, sia per noi che siamo venuti dopo: fu rifondata la Loggia Fede e Lavoro, quella che si potrebbe definire moderna, col numero distintivo 459. Nel 1951, dalla Loggia Guardabassi nuovamente divenuta pletorica dopo la sua ricostituzione avvenuta nel 1943 per merito di Mariano Guardabassi uscì un gruppo di Fratelli, giovani e molto dinamici, per dare origine, seguendo anche la volontà del Maestro Venerabile Mariano Guardabassi, ad un'altra Loggia che fu chiamata FEDE E LAVORO che tanto lustro ha dato alla Comunione Italiana e a quella Umbra in particolare. Le due Logge Francesco Guardabassi e Fede e Lavoro sono quindi genitrici e figlie contemporaneamente seppur in epoche diverse. Il primo Venerabile fu Giuseppe Rossi, che tenne il maglietto fino alla fine del 1953 quando fu sostituito, per il 1954, dal medico Francesco Brunelli. A lui successe nel 1955 il carissimo Mario Tega, uomo arguto e pieno di spirito, che fu di nuovo M.·.V.·. nel 1978. Nel 1956 fu nuovamente Venerabile Francesco Brunelli che ricoprì la carica anche nel biennio 1960-61. Nel triennio 1957-1959 e poi nel 1962 fu Venerabile Giorgio Ciuffini, odontoiatra di chiara fama passato recentemente all’Oriente Eterno a 90 anni di età. Nel 1963-1964 fu M.·.V.·. Giancarlo Biga. Nel quadriennio 1965-1968 divenne vertice dell’officina Nando Villa, Fratello di grande operatività a cui si devono risvegli massonici in varie zone del centro Italia. Fra i tanti Fratelli dell'Officina si deve ricordare il Fratello Enzo Paolo Tiberi, repubblicano, avvocato e uomo politico di questa regione che, nella Gran Loggia del 1990, si presentò, senza fortuna, alle elezioni per la carica di Gran Maestro. Nella Fede e Lavoro, il lavoro esoterico, quello della ricerca storica e quello operativo hanno trovato e trovano un armonico equilibrio.
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